PAOLO
CHEMELLO

MEDICO CHIRURGO SPECIALISTA
IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

ARTROSCOPIA GINOCCHIO

L’artroscopia di ginocchio (dal greco arthron articolazione e skopein esaminare) è una tecnica nata nella prima metà del XX secolo. La prima indagine artroscopica è stata fino a poco tempo fa attribuita al professor Kenji Takagi, un ortopedico che l’avrebbe eseguita nel 1919. Qualche anno fa sono stati scoperti documenti secondo i quali in realtà il primo artroscopista sarebbe stato il chirurgo danese Severin Nordentoft che eseguì quella che chiamò arthroscopia genu nel 1912.
Lo sviluppo di questa tecnica si interruppe durante il periodo bellico, per poi essere di nuovo utilizzata a partire dagli anni 50. Ma solo negli anni 80, con lo sviluppo di nuovi strumentari, è stato possibile, durante un’artroscopia, non solo osservare le lesioni, ma anche iniziare a trattarle.

INDICAZIONI ALL’ARTROSCOPIA:

l’intervento di artroscopia è consigliato per le seguenti patologie:

  • lesioni meniscali semplici o complesse.
  • lesioni cartilaginee dei condili femorali, del piatto tibiale e della rotula ( condro-abrasioni, shaving cartilagineo, perforazioni per aumentare la cicatrizzazione delle cartilagini).
  • lesioni legamentose , in particolare lesioni del legamento crociato anteriore (LCA) ma anche del crociato posteriore (LCP).
  • trapianti meniscali.

IN COSA CONSISTE:

L’artroscopia è un intervento chirurgico minimamente invasivo effettuato per la diagnostica e per il trattamento delle lesioni e delle patologie articolari.
La procedura è tecnicamente più complessa e richiede uno strumentario più tecnologico rispetto agli interventi chirurgici classici, di conseguenza è necessaria una specifica abilità del chirurgo.
Durante l’intervento viene praticata una incisione di pochi millimetri attraverso la quale viene introdotto nella cavità articolare uno strumento chiamato artroscopio. Si tratta di un tubo delle dimensioni di una matita all’interno del quale è inserito un sistema di lenti del diametro di 3-5 mm che consentono di portare la luce artificiale all’interno dell’articolazione e di trasmettere le immagini della cavità articolare ad una camera speciale che proietta su un apposito monitor un immagine ingrandita dell’interno ginocchio. Questo sistema permette al chirurgo di esaminare nel dettaglio tutte le strutture dell’articolazione, anche quelle che durante un intervento classico sarebbero difficilmente visibili.
Vengono poi praticate altre piccole incisioni per introdurre nella cavità articolare alcuni specifici strumenti chirurgici che consentono la riparazione delle lesioni, nel caso in cui ne vengano riscontrate. Questi strumenti sono: palpatori, pinze, duckbill (strumento tagliente che “morde” il tessuto che si intende rimuovere.

DECORSO POST OPERATORIO:

L’intervento artroscopico permette una valutazione accurata dell’interno dell’articolazione con un minimo trauma per i tessuti molli e con delle incisioni di pochi millimetri che sono molto vantaggiose dal punto di vista estetico rispetto ad un intervento tradizionale. Inoltre i tempi di recupero dopo l’intervento sono brevi.
Tuttavia è necessario avere alcune accortezze per una buona riuscita dell’intervento.
Nelle prime 48 ore dall’intervento è possibile l’insorgenza di gonfiore o fastidio nell’area trattata che possono essere ridotti con l’applicazione di impacchi freddi.
E’ importante ricordarsi di NON assumere ASPIRINA perchè potrebbe aumentare eventuali sanguinamenti post- operatori e di NON BAGNARE le ferite nei giorni immediatamente successivi all’intervento. Utilizzare molte volte al giorno ghiaccio per circa 20’ alla volta con protezione per ridurre il gonfiore e dolore del ginocchio.
Assumere per via sottocutanea eparina a basso peso molecolare (EBP), tipo Clexane o Arixtra ecc. per 12gg, per ridurre il rischio dell’insorgenza di una trombosi profonda venosa (TVP).
Per una buona ripresa funzionale è fondamentale eseguire, una ginnastica riabilitativa ed è importante tenere presente, che servono varie settimane per ottenere una cicatrizzazione dei tessuti intra-articolari ed alcuni mesi per ottenere una definitiva riparazione; si consiglia quindi un uso prudente dell’arto rispettoso delle indicazioni del chirurgo.